I produttori di laptop Windows devono imparare che meno è meglio
Le lineup nel mondo dei laptop Windows sono troppo complicate, con ricadute sulla capacità dei consumatori di individuare il prodotto più adatto alle loro esigenze. Un problema che ha creato un importante squilibrio nel mercato.
Provate a fare un giretto online alla ricerca di un buon laptop Windows – scegliete voi per quale tipo di utilizzo – e scommettiamo che dopo poco tempo vi sarete arresi e vi sarete recati in un negozio in cerca di consiglio.
Non è colpa vostra, state tranquilli; semmai dovreste prendervela con i produttori di laptop Windows che vi propongono delle lineup così complicate che avreste bisogno di pagare un consulente solo per capire quale portatile vi conviene comprare per il figlio che va a scuola. A questo punto, nella maggior parte dei casi si verifica una di queste due situazioni: l’acquirente si spazientisce e compra un Mac, oppure si spazientisce e compra un laptop economico su Amazon o in qualche punto vendita.
Magari il lettore di questo sito non avrà sperimentato personalmente questa situazione, sapendo già di cosa ha bisogno, tuttavia probabilmente si è trovato a dover fare da consulente ad amici e parenti disorientati. Del resto è veramente complicato per chi non conosce bene il mercato districarsi tra le caotiche e confuse offerte di produttori.
Ed è un vero peccato, perché nel mondo Windows si trovano delle macchine veramente strepitose, che le persone certamente acquisterebbero se solo ne conoscessero l’esistenza. Invece la confusione delle lineup fa sì che l’acquirente medio finisca per comprare un notebook low-cost - senza rendersi conto che spendere meno di 1.000 euro per un notebook oggi equivale spesso a comprare paccottiglia - oppure che ripieghi su un Mac, visto anche che quelli della mela sono gli unici notebook premium sistematicamente presenti nella grande distribuzione, quella che poi fa volumi e determina in panorama delle vendite.
Eppure, se solo le lineup fossero più semplici, le persone riuscirebbero a capire al volo di cosa hanno bisogno. I produttori devono rendersi conto che avere decine e decine di versioni dello stesso modello, moltiplicate per decine e decine di modelli, spesso molto simili tra di loro, non è un modo per offrire più scelta e conquistare più ampie fette di mercato, ma anzi è un modo per confondere i consumatori. Del resto l’unico produttore che sistematicamente fa registrare risultati positivi nel segmento premium è Apple, che si accontenta di pochissimi modelli.
Non aiuta poi il fatto che i produttori di laptop Windows puntino quasi esclusivamente al mercato delle aziende, dimenticandosi della gran quantità di notebook che ogni anno vengono comprati dalle persone fisiche. Così hanno cercato di portare nel mercato consumer le stesse logiche di quello business: questo approccio però non funziona, perché il cliente consumer è molto diverso da quello business. Potremmo dire che l’acquirente aziendale si avvicina al modello perfetto e completamente razionale di homo oeconomicus, che fa scelte sempre ragionate e conosce tutte le possibilità a disposizione, non trovandosi mai in situazione di asimmetria informativa. In questo caso offrire la massima libertà di scelta e la massima varietà di soluzioni è certamente l’approccio più vantaggioso.
Ma il cliente consumer è esattamente agli antipodi di questo modello: si tratta infatti di un cliente emotivo, che decide di pancia, che è influenzato da paure e stereotipi. Non è quindi possibile pensare che la varietà dell’offerta sia la soluzione migliore per questo tipo di cliente: al contrario bisogna puntare sulla chiarezza e sulla semplicità, unita al richiamo emotivo. Se è vero che, come diceva Leonardo Da Vinci, “La semplicità è la massima sofisticazione”, allora i produttori di notebook Windows hanno ancora tanto da imparare sul fronte del marketing e dell’approccio al mercato.
Il consumatore vuole esprimere sé stesso e le sue emozioni attraverso ciò che compra, e vuole fidarsi di un’azienda che gli fornisca un buon laptop. Tutto il resto è secondario.